Tassazione abitazione principale: ecco quanto devi pagare

La tassazione abitazione principale è un argomento molto importante che deve essere approfondito con attenzione quando si progetta un investimento così vincolante. La situazione dipende da diversi fattori, legati in particolare alla tipologia di soggetto da cui si compra l’immobile.

Tassazione acquisto abitazione principale: le informazioni principali

La tassazione abitazione principale in caso di acquisto cambia, come appena ricordato, in base al venditore. Vediamo nel dettaglio le regole da seguire:

  • Venditore privato: Iva esente, imposta di registro pari al 2% (9% in caso di immobile rientrante nelle categorie catastali di lusso), imposta ipotecaria fissa pari a 50€, imposta catastale fissa pari a 50€.
  • Immobile acquistato da un’impresa costruttrice che ha terminato i lavori da almeno 5 anni: Iva al 4%, imposta di registro fissa pari a 200€, imposta ipotecaria fissa pari a 200€, imposta catastale fissa pari a 200€.

Altre specifiche sull’acquisto da impresa

La questione della tassazione abitazione principale necessita di ulteriori approfondimenti relativi all’eventualità dell’acquisto da impresa che ha ultimato i lavori da più di 5 anni o che non li ha gestiti.

Ecco cosa succede in questi casi:

  • Iva esente.
  • Imposta di registro pari al 2%.
  • Imposta ipotecaria fissa corrispondente a 50€.
  • Imposta catastale fissa corrispondente a 50€.

La tassazione

La tassazione abitazione principale è un argomento molto articolato, che implica la considerazione di aspetti come la plusvalenza.

 

Di cosa si tratta? Dell’aumento di valore che si verifica in un determinato lasso di tempo e che può riguardare la prima casa come qualsiasi altro immobile di proprietà

Ai fini fiscali tale valore viene inquadrato come un aumento della capacità contributiva e, di conseguenza, soggetto a tassazione.

Cosa succede entro e oltre i 5 anni dall’acquisto

La tassazione abitazione principale, per quanto riguarda nello specifico la plusvalenza e il caso della vendita, cambia a seconda che l’operazione avvenga prima o dopo i 5 anni dall’acquisto dell’immobile considerato prima casa d’abitazione.

Se la prima casa viene venduta prima che siano trascorsi 5 anni dal suo acquisto, è necessario dimostrare che per la maggior parte del tempo di possesso l’unità immobiliare in questione è stata adibita ad abitazione principale.

Se non si è in grado di formalizzare il seguente dato si è tenuti a pagare una tassa pari al 20% della plusvalenza. Come si calcola la plusvalenza imponibile? Con una semplice operazione di differenza tra quanto incassato al momento della vendita e il costo di acquisizione dell’immobile.

Se la prima casa viene rivenduta dopo 5 anni senza manifestare la volontà di acquistarne un’altra, scatta l’obbligo di restituire all’Agenzia delle Entrate la differenza d’imposte tra il primo e il secondo immobile, corrispondente al 7% circa del valore d’acquisto.

 

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