La possibilità di ricorrere alla surrogazione del mutuo è un vantaggio molto importante per chi vuole migliorare la sostenibilità del piano di rimborso del mutuo. Chiedersi surroga mutuo quando conviene è fondamentale per capire i vantaggi di questo contratto.
Surroga mutuo: gli aspetti tecnici
Prima di approfondire la questione surroga mutuo quando conviene vediamo nel dettaglio le caratteristiche principali di questa fattispecie. La surroga è disponibile sul mercato immobiliare dal 2007, in seguito al varo del Decreto Bersani. Che cosa consente di fare? Di trasferire il mutuo da un istituto di credito a un altro, questo senza toccare l’entità del debito residuo e senza la necessità di versare spese di perizia od oneri di natura accessoria.
Surroga del mutuo: come capire se conviene o no
Surroga mutuo quando conviene? Questa domanda non ha una risposta univoca, dal momento che dipende tutto dalle caratteristiche del finanziamento. Per fare un esempio specifico, in caso di mutuo a tasso variabile con piano di ammortamento residuo superiore a 10 anni, può essere conveniente la scelta della surroga con la modifica della tipologia di tasso (l’interesse fisso è sempre una garanzia in più di sicurezza).
Sono gli stessi numeri recenti a fornire un quadro utile della situazione e a parlare dei primi mesi del 2015 caratterizzati da una richiesta di mutui a tasso fisso corrispondente al 57% del totale.
L’allungamento del piano di rimborso
Chiedersi surroga mutuo quando conviene prevede la necessità di considerare il caso dell’allungamento del piano di rimborso, una soluzione molto valida per migiorare la sostenibilità mensile della rata, la cui entità risulterebbe di conseguenza diminuita.
Importante è ricordare che si tratterebbe di un’operazione a costo zero, dal momento che il Decreto Bersani ha eliminato qualsiasi onere in caso di portabilità del mutuo da un istituto di credito a un altro.
Il trattamento fiscale
Quando ci si chiede surroga mutuo quando conviene è bene prendere in considerazione anche l’aspetto del trattamento fiscale e in particolare delle detrazioni degli interessi passivi.
Questo ambito deve essere approfondito con attenzione, dal momento che costituisce uno dei principali vantaggi legati all’acquisto della prima casa. In generale, a prescindere o meno dalla surroga, l’acquisto della prima casa consente di avvalersi di una detrazione pari al 19% sugli interessi passivi pagati ogni anno, tutto questo considerando un ammontare massimo di 4.000€.
Una volta formalizzato il contratto di surroga - che può essere di natura bilaterale o trilaterale - la detrazione degli interessi passivi può essere applicata con le medesime modalità relative al mutuo principale.
Concludiamo ricordando che un’alternativa valida alla surroga è la rinegoziazione, una fattispecie che consente, senza cambiare istituto di credito, di modificare alcune delle condizioni del mutuo, come per esempio l’entità del tasso e la durata del piano di ammortamento.