Quando la Segnalazione Centrale Rischi è Illegittima? Come Difendersi

Quando la segnalazione centrale rischi in sofferenza è legittima? Come tutelarsi? Ecco come e quando intervenire nel 2017.

Sono frequenti i casi in cui il titolare di un finanziamento non rispetti la scadenza imposta da qualche rata. In queste eventualità può essere avviata la procedura di segnalazione in sofferenza alle Centrali Rischi, sia a quella della Banca d’Italia sia a quelle relative a società private.

Le conseguenze della segnalazione in sofferenza

La segnalazione in sofferenza conduce alla revoca dei finanziamenti e il cliente è costretto a far fronte a importi molto elevati, in grado di mette in crisi i propri bilanci.

C’è dell’altro. La segnalazione sarà individuata dagli altri istituti bancari che quindi renderanno molto più complesso l’accesso a nuove linee di credito. In termini pratici la segnalazione può pregiudicare una attività professionale o imprenditoriale.

Segnalazione legittima, la sentenza

Quali sono i criteri che rendono legittima una segnalazione centrale rischi in sofferenza? Il tribunale di Prato ha stabilito i vincoli che le banche devono rispettare per procedere con la segnalazione.

Il cliente non dovrebbe essere soggetto a questa segnalazione per contesti che possono essere attribuiti a “difficoltà transitorie”. Risulta invece pertinente una realtà “di impotenza finanziaria che non lasci presagire alcun margine di superamento”. Uno scenario che concretamente preluda al fallimento.

Il giudice ha quindi chiarito che un problema di liquidità che può essere ristrutturato non giustifica la segnalazione in sofferenza.

Qualora la banca provveda comunque alla segnalazione centrale rischi in sofferenza? Nell’ipotesi in cui l’istituto di credito non rispetti le disposizioni indicate, l’utente può intervenire in tribunale per far valere i propri diritti.

Può inoltre ottenere la cancellazione della segnalazione centrale rischi in sofferenza.

Cos’è la Centrale rischi della Banca d’Italia 2017

La Centrale rischi della Banca d’Italia è un sistema che raccoglie informazioni pertinenti lo stato di indebitamento dei clienti di banche e finanziarie.

Si tratta dell’unico referente pubblico centralizzato adibito all’accertamento dei rischi. Nel nostro Paese operano infatti diverse società private SIC, acronimo che sta per Sistemi di Informazioni creditizie.

 

La Centrale Rischi è stata introdotta per rendere più semplice la valutazione del profilo creditizio degli utenti. Accrescendo allo stesso tempo la solidità dell’intero sistema creditizio, merito di una più accurata attribuzione dei finanziamenti.

Chi la consulta e come funzionano le segnalazioni

Chi può verificare i dati riportati in questa banca dati? La visione delle informazioni contenute è fruibile da gli intermediari, quanti sono stati segnalati, la stessa Banca d’Italia, gli istituti di controllo e la magistratura.

In generale dobbiamo rilevare che la segnalazione può avere un duplice significato. Da una parte infatti vi possono essere segnalazioni di una condotta corretta nella gestione di un finanziamento.

Dall’altra vi sono ovviamente segnalazioni pertinenti debiti non pagati (come la segnalazione centrale rischi in sofferenza). Questo genere di interventi rende più difficile, se non in certi casi pressoché impossibile, portare a compimento il processo per conseguire altre linee di credito.

Cosa sono i Prestiti per cattivi pagatori 2017

Per chi ha subito una segnalazione centrale rischi sono stati introdotti nel mercato diversi finanziamenti dedicati. Come funzionano? Sono i cosiddetti prestiti per cattivi pagatori.

Cessione del quinto

Anzitutto è disponibile la cessione del quinto. Un tipo di finanziamento che prevede una rata non superiore a 1/5 dello stipendio o pensione del titolare del prestito. Quest’ultimo deve essere un pensionato o un lavoratore dipendente.

Prestiti cambializzati

In alternativa l’utente può pensare ai prestiti cambializzati. Si tratta di una soluzione che fa parte dei prestiti non finalizzati. Ciò significa che non sono pensati per l’acquisto di un particolare bene o servizio.

Il rimborso si verifica a fronte dalla stipula di una o più cambiali. La durata del finanziamento non può eccedere i 10 anni. Il titolare del prestito deve essere consapevole del fatto che la cambiale rappresenta un titolo esecutivo.

Quanti non dovessero rispettare le scadenze del piano di rimborso saranno soggetti al pignoramento.

I lavoratori dipendenti dovranno fornire, in termini di garanzia, il trattamento di fine rapporto accantonato e una polizza vita (certificazioni Inps nell’ipotesi di pensionati).

Potrebbe inoltre essere necessario presentare un garante per conseguire il prestito.

Quando richiedere la Fidejussione

Un altro finanziamento da tenere in considerazione è la fidejussione. Questa implica che il titolare del prestito fornisca alla banca un garante, ovvero una persona che possa rimborsare la linea di credito qualora il cliente non corrisponda le rate in programma.

 

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