Rinegoziazione mutui 2015: rimandato il Decreto Enti Locali
Rimandato di nuovo il Decreto Enti Locali. Non è ancora arrivata la convocazione del Consiglio dei Ministri che avrebbe dato il via alla rinegoziazione mutui 2015. Sembra infatti che l’intenzione del Governo sia di rimandare i provvedimenti in programma in attesa del voto amministrativo di domenica 31 maggio. L’ennesimo rinvio del provvedimento sulla rinegoziazione dei finanziamenti ha però importanti conseguenze sui bilanci degli enti locali.
Stando alle stime circolate sul Web la scorsa settimana, la rinegoziazione dei mutui porterebbe, nel giro di tre anni, all’erogazione di una somma che potrebbe sfiorare i due miliardi di euro. La manovra rischia però di inciampare a causa delle lungaggini del decreto.
Il tanto atteso provvedimento permetterebbe di accedere alla rinegoziazione mutui 2015 anche alle migliaia di enti che non ancora hanno approvato il preventivo, introducendo quindi la possibilità di utilizzare parte delle risorse attualmente disponibili per finanziare la spesa corrente.
Rinegoziazione mutui 2015: i termini per l’adesione
Finora l’operazione si è appoggiata a sostegni che con il passare dei giorni rischiano però di diventare vani. La Cassa depositi e prestiti ha, infatti, concesso una proroga per aderire al programma entro lunedì 1° giugno, mentre per inviare le delibere c’è tempo fino al 5 dello stesso mese.
Anche la Presidenza del Consiglio è intervenuta, incoraggiando, attraverso una circolare firmata da Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali, gli enti in esercizio provvisorio ad andare avanti con le procedure per la rinegoziazione alla luce della “prossima approvazione” del provvedimento.
Per avvivare la rinegoziazione dei mutui è necessario però passare per il Consiglio Comunale, che data l’assenza di una copertura normativa rappresenta un cammino tutt’altro che scontato. Se il testo arriverà in consiglio dei ministri la prossima settimana, difficilmente il decreto arriverà in Gazzetta Ufficiale prima dell’8 giugno.
Rinegoziazione mutui e anticipazioni ai comuni: ecco cosa contiene il decreto
Un quadro che richiederebbe una nuova proroga dei termini, ma pare che questo non sia possibile perché in ballo ci sono pagamenti in scadenza per il 30 giugno. Per molte amministrazioni, inoltre, è indispensabile ottenere nel più breve tempo possibile l’adeguamento dei mutui ai tassi di interesse attualmente in vigore, che consentirebbe di risparmiare ingenti some. Un fattore fondamentale per chiudere i preventivi.
Ma questo non è tutto. Il decreto autorizzerà anche l’anticipazione di 1,2 miliardi di euro, che andranno a sostenere le casse dei Comuni in attesa dei pagamenti di Imu e Tasi che arriveranno i primi di luglio.