Riforma pensioni 2015: qual è la situazione previdenziale italiana? Quali le conseguenze della riforma Fornero?
Il dibattito sulla previdenza italiana è sempre aperto. Dopo tre anni dalla riforma Fornero che nel 2011 abolì la pensione di anzianità e aumentò l’età per quella di vecchiaia, quella delle pensioni è ancora una questione problematica. Se da una parte si stima che nel decennio 2012-2024 il risparmio di spesa sarà di oltre 80 miliardi, dall’altra troviamo il malcontento popolare.
Sono molte infatti le richieste di modificare la situazione previdenziale e forse un provvedimento di legge potrebbe arrivare a gennaio 2015. Si è parlato infatti di introdurre alcuni elementi di flessibilità, soprattutto per quanto riguarda l’età pensionabile.
Basti pensare alla proposta di Giuliano Poletti, attuale Ministro del Lavoro, che ha ripreso il progetto di una mini-pensione anticipata tramite prestito d’onore, per i lavoratori cui mancano 2 o 3 anni al raggiungimento dei requisiti imposti dalla Fornero.
Riforma pensioni 2015: il referendum per l’abrogazione Fornero
La Lega Nord ha inoltre promosso un referendum per l’abrogazione della riforma pensioni 2012. Si tratta di un provvedimento che potrebbe rivoluzionare l’attuale sistema previdenziale. Stando a quanto dichiarato da Matteo Salvini, segretario del partito, la Corte costituzionale dovrebbe esprimersi in merito alla proposta di referendum entro al fine dell’anno.
In caso di esito positivo, il Governo, per evitare il rischio di abrogazione della riforma (che costerebbe miliardi di soldi pubblici), dovrebbe intervenire sulla stessa, in modo che la Corte ritenga non più necessario il voto.
Allo stesso tempo, anche ammettendo che la proposta di referendum non passi, ci sono questioni alle quali è necessario trovare rimedio nel più breve tempo possibile. Prima fra tutte quella degli esodati.
Riforma pensioni 2015 esodati: come risolvere il problema?
Dopo la riforma Fornero infatti l’Inps ha dichiarato che 328.650 lavoratori rischiavano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dei requisiti. Attualmente sono stati approvati sei «decreti di salvaguardia» che consentiranno a oltre 150 mila lavoratori di accedere al pensionamento con le regole vigenti prima della riforma. Si stima che questa operazione costerà circa 12 miliardi di euro. Secondo quanto dichiarato dai comitati degli esodati sarebbero almeno 50 mila le posizioni ancora da sanare.
Ovviamente otre a chi ha perso il lavoro prima della riforma Fornero è necessario provvedere anche ai lavoratori che stanno perdendo il lavoro e non possono usufruire degli ammortizzatori sociali.
Persone che rimarranno quindi senza reddito fino al fino al raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione. Nasce così l’esigenza di una maggiore “flessibilità in uscita”. Una questione che potrebbe essere risolta stabilendo nuove regole che consentano il pensionamento prima dell’effettivo raggiungimento dell’età pensionabile.