Prima casa in leasing come funziona
Prima casa in leasing: cos'è e come funziona? Il termine leasing è conosciuto soprattutto in ambito industriale. Si intende, molto banalmente, il contratto con cui un individuo affitta un bene da una società di leasing. Al termine del contratto, è possibile acquistare il bene, a patto che sia stato concordato un prezzo al momento della stipula.
Se prima tale strumento era applicato ai beni di consumo e agli strumenti di produzione, da poco tempo si è aperto anche al mondo immobiliare. In parole povere è possibile “prendere” (non si può parlare di acquisto) una prima casa in leasing. Lo ha sancito il Parlamento con un emendamento all’ultima Legge di Stabilità.
Si tratta di una novità, in grado forse di facilitare la vita ai contribuenti ma responsabile sicuramente di una complicazione del già ostico mercato immobiliare. Anche perché la sostanza dell’emendamento è stato oggetto di aspre discussioni, le quali hanno posto in essere la presenza di un certo numero di regole e balzelli.
In estrema sintesi, la prima casa in leasing è accessibile solo a coloro che hanno un reddito inferiore ai 55.000 euro all’anno, che non sono già proprietari di un immobile principale entro i confini nazionali (se non per quote). E’ possibile sospendere il pagamento del canone per un anno intero, a patto però che ciò sia giustificato da un reale cambiamento della situazione economica.
Acquisto prima casa in leasing: conviene davvero?
Acquistare (sebbene il termine non sia propriamente esatto) una prima casa in leasing conviene davvero? Il rischio è che possa fare concorrenza ai mutui, anche perché in genere questo tipo di contratto è assai più flessibile.
Rispetto al normale finanziamento, però, il pagamento del canone non equivale all’erogazione della rata. In definitiva, il beneficiario non è il proprietario della casa. Da questo punto di vista, la formula appare molto più simile al “rent to buy”, che in effetti è “un affitto seguito dall’acquisto a prezzi agevolati”.
Detrazioni per la casa
Ad ogni modo, il legislatore ha predisposto delle agevolazioni piuttosto attrattive. Sono agevolati, per esempio, i contratti effettuati da qui al 2024, nello specifico si applica una detrazione del 19%. L’imposta di registro, poi, si riduce all’1,5%, mentre l’imposta catastale e l’imposta ipotecario si attestano entrambi sui 200 euro. Se l’immobile è reperito direttamente dall’impresa che lo ha fabbricato, si paga l’Iva agevolata al 4%.
Secondo alcune simulazioni che già viaggiano per internet, a parità di condizioni un leasing è di gran lunga meno costoso di un mutuo. Occorrerà vedere se le banche staranno a guardare. Potrebbero fare ostruzionismo e in qualche modo rallentare la crescita di questo strumento oppure (questo purtroppo è solo un auspicio) rendere più competitive le loro offerte.