Come avere prestiti per protestati e cattivi pagatori nel 2017

prestiti per protestati e cattivi pagatori sono soluzioni di accesso al credito che vengono incontro a chi risulta iscritto in Crif per motivi di difficoltà economiche.

Finanziamenti per protestati e cattivi pagatori 2017

Quando si discute di prestiti per protestati e cattivi pagatori è necessario chiamare in causa diversi prodotti. Uno dei più richiesti è la cessione del quinto. Per quale motivo? Prima di tutto per via della comodità.

Il rimborso viene infatti eseguito decurtando a monte la rata, che viene sottratta dallo stipendio o dalla pensione. Come è chiaro dalla definizione stessa, la rata mensile non può superare il 20% della busta paga o dell’assegno pensionistico.

Come funziona la cessione del quinto

Ovviamente l’erogazione di questo prestito non presuppone il controllo delle banche dati. Da ricordare è anche l’applicazione di un tasso fisso per tutta la durata del piano di ammortamento, che può arrivare fino a un massimo di 120 mesi.

Il tasso d’interesse è fisso e la rata rimane costante per tutta la durata del piano di ammortamento. Sebbene non sempre risulti tra le forme di prestiti personali più vantaggiose, la cessione del quinto vanta diversi punti di forza.

Primo su tutti la possibilità di ricevere il finanziamento anche in presenza di un contatto di lavoro a tempo determinato. Da considerare anche il fatto che data la particolare formula prevista da questo tipo di prestito, il beneficiario non deve quindi preoccuparsi del pagamento della rata periodica. Questa viene infatti rimborsata direttamente dal datore di lavoro, o dall’ente previdenziale che eroga la pensione.

Per quanto riguarda la somma massima finanziabile, questa varia in base al reddito mensile percepito dal richiedente. Per la definizione di tale somma incidono anche il tipo di contratto di lavoro e le garanzie di cui dispone il richiedente.

Le garanzie

È necessario precisare che, sebbene sia garantito dalla presenza della busta paga o della pensione, il prestito su cessione del quinto trova una forma di garanzia anche nel TFR maturato dal lavoratore. In caso sia un pensionato a richiedere il finanziamento, al posto del TFR sarà la pensione spettante ad essere posta come garanzia del prestito.

La normativa di riferimento prevede anche la sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria che copre in caso di mancato pagamento parte del beneficiario. Si tratta però di una doppia assicurazione. Di cosa si tratta? Vediamolo nel dettaglio.

La polizza assicurativa

I finanziamenti con cessione del quinto prevedono una polizza obbligatoria, che tutela la banca o finanziaria che eroga il finanziamento. Tutela che interviene sia per quanto riguarda il rischio vita che il rischio impiego. In altre parole, se il beneficiario del prestito perde il posto di lavoro o muore prima dell’estinzione del debito, la polizza assicurativa garantisce il pagamento delle rate rimanenti.

Questo però vale solo per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati invece è sufficiente la polizza contro il rischio vita. Condizioni che rendono i finanziamenti su cessione del quinto dei prodotti particolarmente vantaggiosi per gli istituti di credito. Il rischio di insolvenza viene infatti ridotto al minimo. Ed è proprio per questo che si tratta di prestiti per protestati e cattivi pagatori.

Il finanziamento cambializzato

Un altro prodotto da prendere in considerazione quando si parla di prestiti per protestati e cattivi pagatori è il finanziamento cambializzato. Questo prestito si basa sulla firma di cambiali, titoli esecutivi con natura forzosa che danno modo alla realtà che li ha emessi di rivalersi sui beni del cliente in caso d’insolvenza.

 

Caratterizzato dalla presenza di cambiali, questo particolari prodotti prevedono diversi pro e contro. Innanzitutto è necessario ricordare che dato l’utilizzo delle cambiali, in caso di insolvenza la banca o finanziaria può richiedere l’avvio del pignoramento dei beni del debitore. Procedura che viene avviata in tempi brevissimi e che consente quindi all’istituto di rientrare in possesso del capitale concesso.

Tuttavia, la presenza delle cambiali può anche rappresentare un vantaggio. Questo perché in caso di difficoltà economica il beneficiario può richiedere alla banca il rifinanziamento di una cambiale. In questo modo, è possibile posticipare il pagamento di una rata mensile senza rischiare di andare incontro all’espropriazione dei beni.

Continuiamo ad analizzare i prestiti per protestati e cattivi pagatori e i cambializzati in particolare ricordando che si tratta di soluzioni a tasso fisso. L’interesse è però leggermente più alto rispetto a quello applicato ad altri prestiti. Per quale motivo?

La causa del tasso di interesse elevato è da ricondurre all’accessibilità da parte di cattivi pagatori, protestati e clienti privi di busta paga, peculiarità che rende il prodotto in questione a rischio d’insolvenza. Diventa quindi naturale per le realtà creditizie la ricerca di una soluzione per tutelarsi.

Le garanzie

Da non dimenticare è infine il capitolo delle garanzie. Il prestito cambializzato può essere richiesto senza busta paga ma per ottenerlo i dipendenti devono vincolare il TFR.

I lavoratori autonomi invece devono presentare la titolarità di una polizza, aperta almeno due anni prima e i neo assunti devono presentare un garante. Se a richiedere il prestito è un pensionato invece è sufficiente presentare una pensione di importo adeguato a garantire il regolare rimborso delle rate.

Credito su pegno 2017

Anche il credito su pegno può essere incluso nei prestiti per protestati e cattivi pagatori. Si tratta infatti di una soluzione di accesso al credito che non prevede la presentazione di garanzie.

Il cliente deve solo impegnare un bene prezioso di sua proprietà, ricevere la cifra richiesta sulla base di una valutazione professionale, rimborsare il tutto per avere poi diritto al riscatto del bene sopra ricordato. Fondamentale è però presentare una polizza al portatore ricevuta al momento della sottoscrizione del contratto.

Perché sceglierlo? I prestiti su pegno sono una particolare forma di finanziamento adatta a quanti si trovano in situazioni di difficoltà economica e non riescono ad accedere ai prestiti tradizionali. Non prevedono infatti la presentazione di alcun tipo di documentazione relativa al reddito o alla situazione patrimoniale del richiedente. Non è richiesta nemmeno la presentazione di indagini di tipo amministrativo.

Da considerare anche il fatto che, a differenza dei prodotti che abbiamo visto in precedenza, i prestiti su pegno consentono di accedere al credito in tempi brevissimi. In alcuni casi è l’erogazione avviene addirittura in modo immediato, ossia non appena avviene la sottoscrizione del contratto.

Quali sono i beni da impegnare? Ciascun istituto di credito applica condizioni diverse, ma in linea di massima sono accettati pietre preziose, oro e opere d’arte. In alcuni casi è possibile impegnare anche pellicce e orologi.

La somma finanziabile viene definita in base al valore del bene, che viene valutato in base alle stime di mercato. Per quanto attiene alla durata, in linea di massima banche e finanziarie erogano prestiti con durata massima pari a 12 mesi.

Ricordiamo che al momento della sottoscrizione del prestito l'istituto rilascia una polizza al portatore. Documento che permetterà al proprietario del bene impegnato di riscattarlo. Concludiamo ricordando che il prestito su pegno prevede l’applicazione di spese di custodia.

 

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