Guida ai prestiti Inps invalidi civili su cessione del quinto

Come ottenere prestiti per invalidi civili

È possibile ottenere un finanziamento con la pensione di invalidità? La risposta è sì. Come noto infatti i titolari di prestazioni previdenziali non incontrano particolari difficoltà quando si tratta di accedere al credito. In questo articolo ci occuperemo di approfondire la questione dei prestiti Inps invalidi civili.

Quando si parla di prestiti Inps invalidi civili è necessario innanzitutto chiarire che quanti percepiscono una pensione di invalidità non sono in alcun modo discriminati da banche e finanziarie per quanto riguarda l’accesso al credito.

L’invalidità non costituisce quindi una discriminante dal punto di vista della connessione di prestiti. Questo perché si tratta di un fattore che non influenza in modo diretto la capacità di rimborso del beneficiario. Di conseguenza, la banca non vede nell’invalidità un elemento di rischio di insolvenza tale da non concedere il finanziamento.

Solitamente quindi l’invalidità non viene presa in considerazione durante il processo di istruttoria del prestito. Fondamentali sono invece l’affidabilità creditizia e la storia economica del richiedente.

I requisiti da rispettare

Come avviene per ogni altro finanziamento, i prestiti Inps invalidi civili sono concessi solo a fronte di un reddito dimostrabile. Entrata che deve risultare adeguata a garantire il regolare rimborso delle rate di ammortamento del finanziamento. Nel caso della pensione di invalidità, questa dovrà essere dimostrata presentando, in sede di domanda, i relativi cedolini.

Ai fini dell’accesso al credito il soggetto richiedente deve anche rispettare i requisiti anagrafici fissati dalla banca o finanziaria che concede il prestito. Altro fattore da tenere in considerazione è il passato creditizio del richiedente. Alcune banche infatti potrebbero rifiutare la richiesta di finanziamento se questo risulta segnalato nei database SIC come cattivo pagatore o protestato.

Risulta chiaro quindi che per ottenere prestiti Inps invalidi civili l’aspetto cruciale è quello economico. L’invalidità viene presa in considerazione solo nel caso in cui questa comporti un significativo aumento delle probabilità di decesso del richiedente.

Ipotesi che, chiaramente, esporrebbe a un grande rischio l’istituto di credito e soprattutto la compagnia assicurativa che eroga la polizza a copertura del prestito. I prestiti Inps invalidi civili su cessione del quinto infatti prevedono la presenza di una polizza obbligatoria contro il rischio vita.

Ma vediamo nel dettaglio come funzionano i prestiti Inps invalidi civili su cessione del quinto della pensione.

La cessione del quinto del quinto della pensione

Inizialmente riservato solo ai lavoratori dipendenti, il prestito su cessione del quinto è stato esteso anche ai pensionati. I titolari di trattamenti previdenziali hanno quindi la possibilità di contrarre prestiti personali rimborsabili tramite rate trattenute direttamente dalla pensione.

I prestiti su cessione del quinto della pensione possono avere una durata massima di dieci anni e vanno garantiti con un’assicurazione sulla vita. Il pensionato può cedere fino a un quinto della pensione, computato al netto delle ritenute fiscali e di eventuali altre somme in corso di recupero.

Tale quota (1/5) rappresenta quindi l’importo massimo della rata di ammortamento. Per quanto riguarda eventuali soggetti che godano di più pensioni, la quota è computata sull’ammontare dei differenti trattamenti.

I pagamenti hanno cadenza mensile e la rata rimane costante per tutto il piano di ammortamento. Il tasso d’interesse è fisso e viene definito dalla banca o società finanziaria che accorda il prestito. Ricordiamo infatti che, a differenza di quanto accade con i prestiti ex Inpdap, i finanziamenti su cessione del quinto della pensione non sono erogati dall’Inps ma da banche e finanziarie.

L’Inps svolge comunque un ruolo fondamentale nell’operazione. L’Istituto dispone infatti il rimborso agli istituti di credito e agli altri intermediari finanziari il prestito erogato, andando a trattenere dalla pensione le rate mensili.

Chi può ottenere il finanziamento

A chi sono rivolti i prestiti su cessione del quinto della pensione? Hanno la possibilità di richiedere questa forma di finanziamento tutti i titolari di prestazioni previdenziali.

 

Tuttavia è necessario precisare che la Legge dispone la salvaguardia del trattamento minimo. Di cosa si tratta? La pensione, al netto della trattenuta del quinto, deve essere superiore all’importo corrispondente al trattamento minimo in vigore, 501,89 euro per il 2017.

Se l’importo scende al di sotto di tale soglia, la ritenuta deve essere determinata così da salvaguardare tale trattamento. Appare chiaro quindi che quanti percepiscono trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono ottenere prestiti su cessione del quinto della pensione.

Non solo. Il regolamento disposto dall’Inps prevede anche una serie di eccezioni per la concessione di prestiti contro cessione del quinto della pensione. Non possono infatti ottenere il finanziamento quanti percepiscono:

  • pensioni e assegni sociali;
  • invalidità civili;
  • assegni al nucleo familiare;
  • assegni mensili per l'assistenza ai pensionati per inabilità;
  • assegni di sostegno al reddito.

Esclusi dall’accesso al credito anche quanti sono titolari di prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.

Come richiederlo

Ma come avviene la richiesta di prestiti Inps invalidi civili? Indipendentemente dal tipo di prestazione percepita, il pensionato che desidera richiedere un finanziamento su cessione del quinto deve innanzitutto selezionare l’istituto di credito a cui desidera inoltrare domanda.

Una volta accettata la richiesta, si passa alla questione del contratto. Per quanto attiene la stipula, prima di sottoscrivere un contratto che prevede la cessione, il pensionato deve richiedere all’Inps la comunicazione di cedibilità.

Documento che indica l’importo della quota cedibile, ossia della rata massima prevista per il finanziamento, e che deve essere presentata alla banca o alla finanziaria con la quale intendiamo contrarre il prestito.

Dopo che è stato stipulato il contratto, questo deve essere notificato all’Inps che, entro il terzo mese successivo alla data di notifica, fa scattare il recupero delle rate sulla pensione. Una volta detratta la rata, l'Inps provvede a versare la quota stabilita trattenendola direttamente dalla pensione.

Ricordiamo che, oltre alla comunicazione di quota cedibile, quanti richiedono prestiti Inps invalidi civili devono presentare anche la documentazione che attesti le tue generalità e quella relativa alla pensione percepita.

Spesso però gli istituti di credito richiedono anche la presentazione dei documenti inerenti l’invalidità del richiedente. Fattore che può risultare determinante per il successo della richiesta di finanziamento.

È necessario infatti presentare tutti i certificati medici che attestano la condizione patologica del richiedente. La compagnia assicurativa che concede la copertura sul prestito vorrà infatti valutare nel dettaglio la situazione del richiedente prima di decidere se garantire o no il rimborso del finanziamento

Quando la banca rifiuta il finanziamento?

È possibile che la banca rifiuti di concedere prestiti Inps invalidi civili? Sì, e si tratta di una possibilità che può verificarsi in diverse situazioni. Innanzitutto la banca potrebbe decidere di non concedere il finanziamento nel caso in cui vi siano molte possibilità che il beneficiario muoia prima dell’estinzione del debito.

Allo stesso modo se c’è un’alta probabilità che questi non sia più in grado di rimborsare le rate. Questo perché i molti casi la pensione di invalidità non è aggredibile in caso di mancato pagamento delle rate da parte del beneficiario del prestito. In altre parole, la banca non può rivalersi sull’assegno mensile della pensione se si smette di rimborsare il finanziamento.

La tutela dell’Inps

Analizzando la questione dei prestiti Inps invalidi civili è necessario parlare anche della vigilanza operata dall’Inps. L’Istituto, per tutelare il pensionato, verifica che la banca oppure la società finanziaria, possegga i requisiti previsti dalla legge.

Non solo. L’ente previdenziale si accerta anche che l’istituto abbia inoltrato all’Istituto la richiesta di accreditamento e verifica del tasso di interesse, questo infatti non può in ogni caso superare la soglia dei tassi d’usura.

Per maggiori informazioni in merito ai prestiti su cessione del quinto della pensione vi invitiamo a visitare la sede Inps più vicina alla vostra residenza.

 

Maggiori informazioni qui: