Come funzionano i prestiti a pensionati Inps 2017
Spesso si sente parlare di prestiti Inps a pensionati, linee di credito dedicate a quanti percepiscono un trattamento previdenziale. Non sempre però questo argomento risulta chiaro. Sono moti infatti i pensionati che fanno confusione in merito alle condizioni dei prestiti, le modalità di presentazione delle richieste e i requisiti da rispettare.
La prima cosa da dire quando si parla di prestiti Inps a pensionati è che si distinguono in due tipi: i prestiti personali per pensionati INPS concessi da banche e finanziarie e quelli erogati direttamente dall’ente previdenziale. Vediamo di cosa si tratta.
I primi sono finanziamenti erogati tramite cessione del quinto della pensione, mentre quelli che interessano la concessione Inps seguono delle regole fissate dall’Istituto. Iniziamo quindi analizzando i prestiti per pensionati su cessione del quinto.
Cessione del quinto
I prestiti su cessione del quinto offrono una particolare garanzia agli istituti di credito, poiché il rimborso del finanziamento avviene direttamente tramite ritenute sulla pensione.
Condizione che consente di ridurre sensibilmente il rischio di insolvenza da parte del beneficiario. È necessario precisare infatti la rata viene decurtata dall’assegno pensionistico ad opera dell’ente previdenziale che eroga la pensione.
Per quello che riguarda l’ambito disciplinare, la legge di riferimento è la n. 80 del 14 maggio 2005, successivamente integrata da un regolamento specifico sui prestiti Inps tramite cessione del quinto, emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a febbraio 2007.
Il prestito Inps su cessione del quinto è dunque caratterizzato da rate costanti a tasso fisso. L’importo massimo erogabile viene fissato dalla banca o finanziaria che concede la cessione e solitamente non è superiore a 50 mila euro. In ogni caso, la somma finanziabile varia a seconda dell’assegno percepito dal richiedente.
La durata massima prevista per i prestiti su cessione del quinto è pari a 10 anni, mentre la rata mensile non può superare la quinta parte della pensione. Per legge è prevista anche la sottoscrizione obbligatoria di una polizza vita che tuteli l’istituto di credito in caso di premorienza del pensionato.
Chi può ottenerla
Possono accedere ai prestiti Inps a pensionati tutti i pensionati titolari di pensioni Inps ordinarie. Sono invece esclusi quanti percepiscono:
- invalidità civili;
- pensioni e assegni sociali;
- assegni per l'assistenza ai pensionati per inabilità;
- VOCRED, VOCOOP e VOESO;
- assegni al nucleo familiare;
- prestazioni di esodo ex art. 4 Legge n. 92/2012.
Per le pensioni con contitolarità, la cessione del quinto può essere sottoscritta esclusivamente per la quota di pertinenza del richiedente. Non è quindi possibile impegnare la restante parte della pensione.
Presentazione della domanda
Il pensionato che desidera richiedere un prestito su cessione del quinto deve innanzitutto selezionare l’istituto di redto al quale desidera rivolgersi. Dopodiché dovrà presentarsi presso lo stesso con i documenti relativi al proprio reddito e la comunicazione di quota cedibile della pensione.
Quest’ultimo è un documento in cui è riportato l’importo massimo che potrà avere la rata del prestito. La comunicazione di quota cedibile deve essere richiesta presso la sede Inps di riferimento. Tuttavia questo documento non è necessario se ci si rivolge ad uno degli enti di credito convenzionati con l’Inps.
In tal caso infatti sarà la banca o finanziaria a produrre direttamente la quota cedibile, sfruttando i sistemi informatizzati messi a disposizione dall’ente di previdenza. Oltre ad accorciare le procedure di richiesta, ricorrere ad un istituto convenzionato garantisce al pensionato anche l’applicazione di tassi d’interesse vantaggiosi, in virtù dell’accordo sottoscritto tra la banca e l’Inps.
Ricordiamo inoltre che affinché sia possibile l’accensione del prestito l’istituto di credito in questione deve superare una serie di verifiche effettuate dall’Inps. Queste riguardano sia l’applicazione di un tasso d’interesse al di sotto delle soglie di usura (fissate periodicamente dallo Stato) che il possesso di una serie di requisiti previsti per legge.
Prestito pluriennale e piccolo prestito Inps a pensionati
Ora che abbiamo fatto il punto in merito ai prestiti Inps a pensionati 2017 concessi da banche e finanziarie, passiamo in rassegna le condizioni dei prestiti erogati direttamente dall’Inps. In questo caso la concessione del capitale avviene grazie ad uno specifico fondo di credito: la Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
I prestiti a pensionati concessi dall’Inps possono essere di due tipi: piccoli prestiti o prestiti pluriennali. Nel primo caso si tratta di finanziamenti di breve durata (massimo 4 anni) che consentono di accedere a somme variabili in relazione alla pensione percepita dal richiedente.
I prestiti pluriennali invece possono durare 5 o 10 anni e la somma erogabile varia a seconda della finalità. Nello specifico, vi sono una serie di finalità previste dal Regolamento Prestiti Inps, consultabile online sul sito inps.it.
Per ogni casistica l’Inps indica l’ importo finanziabile e la durata del piano di rimborso. I prestiti pluriennali possono essere concessi solo per una delle casistiche contemplate dal relativo regolamento.
Tassi 2017
Passiamo quindi alla questione dei tassi di interesse previsti per i prestiti Inps a pensionati. L’Inps ha stabilito l’applicazione di un Tan fisso sia per quanto riguarda i piccoli prestiti che per i finanziamenti di durata decennale e quinquennale.
Il tasso è fisso indipendentemente dalla somma erogata e dalla durata del piano di ammortamento. Per i piccoli prestiti Inps a pensionati il Tan si attesta al 4,25% mentre per quelli pluriennali è pari al 3,5%.
Tuttavia il tasso d’interesse non è l’unica spesa a cui devono far fronte i beneficiari dei prestiti Inps a pensionati. Oltre al Tan infatti, sull’importo lordo del prestito si applicano anche una quota per le spese di amministrazione e una per il pagamento del premio Fondo Rischi Inps.
Le spese amministrative sono pari allo 0,5% dell’importo del prestito, mentre il premio Fondo Rischi varia in base all’età del richiedente e alla durata del piano di ammortamento.