Scopri prestiti cattivi pagatori anche per lavoratori autonomi

Come avere prestiti personali a cattivi pagatori

Cosa sono e come funzionano i prestiti cattivi pagatori? È una domanda che interessa milioni di italiani, ma che non prevede facili soluzioni. Anche se delle opportunità ci sono. I prestiti per cattivi pagatori sono infatti linee di credito pensate per chi ha subito una segnalazione presso la centrale rischi. In sostanza non ha corrisposto puntualmente agli impegni di rimborso del proprio debito.

Date queste caratteristiche del richiedente, i prestiti cattivi pagatori sono concessi meno frequentemente dei prodotti tradizionali. Dal punto di vista dell’ente erogatore, infatti, il cattivo pagatore implica un alto tasso di rischio. In altri termini, è più probabile che non sia un debitore modello. Ma cerchiamo di comprendere quali siano le opportunità da sfruttare.

Chi è un cattivo pagatore

Prima di passare in rassegna le varie soluzioni di prestiti cattivi pagatori presenti nell’attuale mercato è necessario chiarire cosa significa essere cattivo pagatore. I cattivi pagatori sono soggetti iscritti in apposite liste SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie).

L’iscrizione avviene ad opera delle Centrali di Rischi, a cui periodicamente banche e finanziarie comunicano dati in merito al rimborso dei prestiti attivi e alle richieste di finanziamento presentate (sia quelle accolte che quelle rifiutate).

Solitamente un soggetto viene segnalato come cattivo pagatore solo se non paga regolarmente una o più rate di un prestito o mutuo. Tuttavia sono iscritti alle liste CRIF anche quanti hanno subito il sequestro dei beni o hanno emesso assegni scoperti.

In quest’ultimo caso però la segnalazione nelle liste dei cattivi pagatori avviene solo se il soggetto non provvede ad onorare l’assegno nei tempi previsti per legge.

I soggetti che si macchiano di questi inadempimenti sono segnalati come cattivi pagatori per un periodo variabile, a seconda della gravità del fatto. Per il ritardo nel pagamento di una o due rate, ad esempio, il nome rimane iscritto nell’elenco dei cattivi pagatori per 12 mesi. Per le insolvenze gravi invece la segnalazione può durare anche 36 mesi.

Tassi d’interesse e usura

Spesso i prestiti cattivi pagatori vengono rifiutati perché il rapporto tra somma desiderata e livello di rischio non è ben bilanciato. Non solo. Il richiedente deve tenere presente il fatto che i tassi di interesse applicati sono di solito molto più elevati rispetto ai classici prestiti personali.

Sono frequenti i casi di banche e finanziarie che prevedono tassi vicini alla soglia di usura prevista per legge. Per questo vi consigliamo di gestire con la massima cautela la fase di valutazione delle proposte e i relativi tassi di interesse (il punto di riferimento ufficiale per appurare il tasso di usura è il portale della Banca d’Italia). Qualora si determini il fenomeno di usura, il cliente ha diritto al rimborso.

La cessione del quinto 2017

Se la banca non è disposta ad accordare il prestito dato il vostro status di cattivo pagatore, avete comunque la possibilità di richiedere un finanziamento su cessione del quinto. Si tratta di una modalità di restituzione disponibile anche per chi ha avuto problemi di rimborso.

La cessione del quinto prevede infatti che le rate siano sottratte da stipendio o pensione direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale di riferimento. La banca ha quindi una più solida garanzia di rimborso dato che il finanziamento si basa sulla presenza di un reddito fisso.

Chi può richiedere un prestito su cessione del quinto? I finanziamenti di questo genere sono accessibili a tutti i soggetti che rientrano in una delle seguenti categorie:

  • Lavoratori dipendenti del settore pubblico e statale;
  • Lavoratori dipendenti del settore privato;
  • Pensionati.

In linea generale per ottenere un finanziamento su cessione del quinto è sufficiente essere titolari di una pensione o di un contrattato di lavoro dipendente. Per quanto riguarda i lavoratori in attività di servizio, banche e finanziarie sono più propense a concedere finanziamenti a quanti possono contare su un contratto a tempo indeterminato.

Quanto appena detto però non significa che chi ha un contratto a tempo determinato non possa accedere al credito. La cosa fondamentale, è che il finanziamento richiesto risulti estinguibile nell’arco di vigenza del contratto. Risultano invece esclusi i lavoratori autonomi, a prescindere dall’entità del reddito percepito.

Le garanzie

La cessione del quinto è una forma di prestito che si basa sulla presenza di un reddito fisso mensile. Di conseguenza, la principale garanzia da presentare in sede di domanda è rappresentata dallo stipendio o dalla pensione.

 

Tuttavia i prestiti cattivi pagatori su cessione del quinto trovano un’ulteriore forma di garanzia nel TFR maturato dal lavoratore o nella pensione spettante al pensionato. La normativa vigente prevede inoltre la sottoscrizione di una polizza assicurativa contro rischio vita e rischio impiego.

Polizza che interviene però solo per le somme eventualmente eccedenti il TFR e la pensione. I costi della polizza assicurativa sono detratti alla fonte. Il richiedente quindi è soggetto ad una valutazione da parte della compagnia assicurativa che eroga la polizza.

Valutazione che in caso di lavoratori assunti nel settore privato preveda anche una stima della situazione economica dell’azienda presso cui è assunto il richiedente.

Importo finanziabile e rimborso

Per quanto riguarda l’importo finanziabile, i prestiti cattivi pagatori su cessione del quinto prevedono una somma erogabile calcolata in base alla capacità di rimborso del beneficiario. Il fattore da considerare quindi è rappresentato dalla busta paga o pensione mensile.

A tal proposito ricordiamo che, come suggerisce il nome, la cessione del quinto prevede rate di ammortamento pari al massimo a un quinto dello stipendio o pensione percepita. In altre parole, la decurtazione mensile effettuata dal datore di lavoro non può eccedere il 20% dello stipendio netto mensile.

Il piano di ammortamento prevede rate mensili di importo costante. Il rimborso può estendersi al massimo per 120 mesi (10 anni) e il tasso d’interesse è fisso.

A chi rivolgersi

Non sono molte le banche disposte ad accordare liquidità a soggetti segnalati come cattivi pagatori. Per questo, come abbiamo visto, la soluzione più semplice è scegliere la cessione del quinto.

Troviamo questa forma di finanziamento nell’offerta della maggior parte degli istituti di credito che operano in Italia. Potete quindi rivolgervi ai principali istituti di credito, da Intesa SanPaolo a BNL passando per Unicredit e Compass.

Nello specifico ricordiamo che Compass concede prestiti su cessione del quinto dello stipendio o della pensione con importi anche superiori a 75 mila euro. Rivolgendosi a Findomestic invece p possibile ottenere prestiti personali, anche su cessione del quinto, con importi fino a 60 mila euro. E la concessione avviene direttamente online.

Prestiti con garante e cambializzati

Se poi l’accesso al credito risultasse ancora troppo complicato, vi consigliamo di presentare un garante oppure ricorrere ai finanziamenti cambializzati. I primi sono prestiti cattivi pagatori che prevedono la presenza di un soggetto terzo che si impegna a rimborsare le rate in caso di insolvenza da parte del beneficiario.

Il garante quindi è un coobbligato ed è tenuto a provvedere con risorse proprie nell’ipotesi che il titolare del prestito non riesca a rimborsare le rate. Da precisare che l’intervento del garante deve essere considerato come straordinario.

In altre parole, il coobbligato non può sostituirsi in maniera costante al beneficiario del finanziamento. Il suo intervento è previsto solo se il soggetto che ha richiesto il credito si trova in una situazione di temporanea difficoltà economica e non riesce a far fronte al pagamento di qualche mensilità.

I prestiti con garante possono essere concessi sia in favore di lavoratori autonomi che dipendenti. Tuttavia, non sempre banche e società finanziarie sono disposte a concedere prestiti con garante a lavoratori autonomi segnalati come cattivi pagatori.

In questi casi è possibile ricorrere ai prestiti cattivi pagatori con cambiali. Si tratta di prodotti che prevedono l’utilizzo di cambiali, che rappresentano il metodo di pagamento delle rate di ammortamento.

Il piano di ammortamento può estendersi anche per diversi anni e la somma finanziabile varia a seconda della capacità di rimborso del beneficiario. In ogni caso, ricordiamo i prestiti con cambiali rientrano nella categoria dei prestiti personali. Di conseguenza è possibile trovare anche finanziamenti cambializzati con importi superiori a 30 mila euro.

 

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