Pensioni Quota 100: la soluzione dopo il No al referendum

Pensioni Quota 100 novità: cosa succederà dopo la bocciatura del referendum promosso dalla Lega?

Dopo il No della Corte Costituzionale, che lo scorso 20 Gennaio ha definito la bocciatura del referendum abrogativo indetto dalla Lega nord per cancellare la riforma Fornero sulle pensioni, quella della Quota 100 di Damiano sembra essere la proposta più ragionevole in materia previdenziale.

Subito dopo il pronunciamento dei giudici, il presidente della commissione Lavoro della Camera si è espresso rilanciando la proposta della Quota 100. Se venisse approvata la manovra permetterebbe l'accesso alla pensione anticipata a tutti i lavoratori che sommando gli anni età anagrafica e quelli di anzianità contributiva raggiungono il valore 100.

La Quota 100 concederebbe quindi ai lavoratori la possibilità di scegliere quando lasciare il proprio post di lavoro, assolvendo le richieste di maggiore flessibilità in uscita avanzate in parlamentato negli ultimi mesi.

Pensioni Quota 100 Damiano: quali le possibili conseguenze? L'introduzione della Quota 100, ha ricordato Damiano l'altro ieri, porrebbe anche rimedio al problema della disoccupazione, causata dall'eccessivo innalzamento dell’età pensionabile introdotta dalla legge Fornero, che “frena l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”. Il parlamentare ha inoltre rammentato il problema degli esodati, non è ancora estinto nonostante le sei salvaguardie introdotte abbiano permesso di risolvere la situazione di oltre 170 mila lavoratori.

 

Appare quindi molto precario il quadro previdenziale italiano, che secondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, impone una correzione al sistema pensionistico, a prescindere dalla bocciature del referendum proposto dalla Lega. Sempre secondo Damiano, la Riforma Pensioni del 2011, oltre ad aver creato il problema degli esodati, con un innalzamento non graduale dei requisiti anagrafici per il pensionano, ha anche portato a un blocco delle assunzioni.

Portare l'età pensionabile a 67 anni sarebbe stata quindi una delle principali cause della disoccupazione giovanile, che nel 2014 ha superato il 40% (secondo l'Istat, il tasso di disoccupazione in Italia dei giovani con età compresa tra 15 e 24 anni ad agosto 2014 è stato del 44,2%).

Pensioni Quota 100 e prestito pensionistico

In sintonia con Damiano anche Forza Italia e il Movimento 5 Stelle che hanno richiesto un intervento per rendere più flessibile la Riforma Fornero. La prima occasione utile per una modifica all’età pensionabile, sembra essere quella della Riforma della Governance dell’Inps. Manovra che dovrebbe avviarsi a fine febbraio.

Il governo Renzi invece pare orientato verso la proposta del prestito pensionistico, che permetterebbe il pensionamento anticipato tramite la concessione di un prestito Inps. Con questa soluzione i lavoratori potrebbero lasciare il proprio posto di lavoro con uno o due anni di anticipo, percependo un assegno mensile di circa 600 euro. Al momento dell'effettivo accesso alla pensione i contribuenti restituiranno il prestito tramite la decurtazione di una Quota della pensione.

 

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