Tra il 2008 e il 2012 è crollato precipitosamente il potere d'acquisto per le famiglie italiane, in soli dodici mesi è crollato del 9% secondo un'indagine statistica condotta dall'Istitituto previdenziale.
Molti dei pensionati italiani non riesco arrivare ai mille euro al mese secondo un bilancio dell'Istituto previdenziale per l'anno 2012, a raggiungere la soglia dei mille euro sarebbe solamente il 45,2% della popolazione mentre circa 7,2 milioni di persone resterebbero sotto la soglia dei mille euro e solamente 2,26 milioni non arriverebbero nemmeno a 500 euro mensili.
Sempre secondo i calcoli rilevati dall'indagine condotta dall'istituto di previdenza emergono dati che confermano che esiste un forte squilibrio tra i sessi, sarebbero infatti le donne a percepire mensilmente una quota pensionistica molto più bassa rispetto agli uomini. Inoltre rispetto la mappa geografica della distribuzione dei redditi solo al nord il reddito pensionistico medio è di 1.337 euro al mese, mentre al sud la media arriva a 1.105 euro al mese.
Un ulterriore divario a suddividere le categorie di pensionati è la differenza tra pensionati pubblici e privati, secondo i dati emersi nel 2012 i pensionati pubblici sarebbero più ricchi dei privati con una pensione mensile di 1.948 euro, con 700 euro in più rispetto alle pensioni di tipo privato. Anche se a differenziare ulteriormente le due tipologie di pensione sarebbero inoltre il numero degli anni lavorati e il sesso, mentre tra artigiani e commercianti la pensione mensile resta sotto i mille euro.
Sempre rispetto il bilancio sociale condotto dall'Inps, le entrate contributive dell'ex Inpdap si sarebbero ridotte notevolmente visto il blocco del turn-over nel pubblico impiego che ha rallentato le modalità di retribuzione a livello pensionistico, con la conseguente diminuzione di dipendenti con un'età inferiore ai 30 anni e un conseguente aumento dell'età lavorativa.