I mutui agevolati Inpdap 2017
I mutui Inps per prima casa sono prestazioni riservate agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali che hanno in progetto l’acquisto della prima casa d’abitazione. Sono garantiti tassi di interesse agevolati e periodi di rimborso fino a 30 anni. Vediamone le caratteristiche e le modalità di richiesta.
Chi può ottenere il mutuo
Quali sono i requisiti per l’accesso ai mutui Inps per prima casa?
- Iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Gli iscritti possono essere sia in attività di servizio sia pensionati. Nel primo caso il requisito necessario è la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre i pensionati devono essere iscritti da più di un anno.
- Richiesta di mutuo per l’acquisto della prima casa d’abitazione (sono ammesse anche le richieste per ristrutturazione e costruzione box auto). Né l’iscritto né i componenti del nucleo familiare possono essere proprietari di abitazione. Fanno eccezione a questa regola i casi della proprietà di quote, gli immobili assegnati legalmente al coniuge separato o divorziato e le abitazioni ricevute per donazione inter vivos o successione mortis causa.
I tassi 2017
Quali sono i tassi dei mutui Inps per prima casa? Ecco come sono cambiati i valori negli ultimi mesi.
- Tasso fisso: il tasso fisso è pari al 2,95% a partire dal 1° luglio 2015, con effetto sui contratti di mutuo a tasso fisso stipulati dopo tale data e su quelli già in essere.
- Tasso variabile: il tasso variabile del mutuo Inps ex Inpdap è calcolato sulla base dell’Euribor 6 mesi maggiorato di 200 punti, rilevato al 30 giugno o al 31 dicembre del semestre precedente e applicato sul debito residuo a tale data.
Variazione del tasso
Il beneficiario del mutuo ha inoltre la possibilità di modificare il tasso d’interesse, passando da fisso a variabile o viceversa. Tale richiesta deve essere comunicata all’Inps per via telematica, utilizzando l’apposito servizio online.
È necessario precisare però che la variazione del tasso può essere effettata una sola volta nel corso del piano di ammortamento e solo a condizione che siano trascorsi almeno due anni dalla data di perfezionamento del contratto di finanziamento.
Se il soggetto che richiede la variazione risulta moroso, la domanda potrà essere accolta solo dopo la regolarizzazione della sua posizione debitoria.
Le somme concesse
Quali sono le cifre massime richiedibili per i mutui Inps? I limiti variano in base alla finalità del prestito.
- Acquisto di una casa d’abitazione non rientrante nelle categorie catastali di lusso: 300 mila euro.
- Ristrutturazione di un immobile già esistente (interventi sia ordinari sia straordinari): 40% del valore dell’immobile secondo perizia, tenendo conto di un limite massimo di 150 mila euro.
- Costruzione di box e posti auto (pertinenze dell’abitazione principale): 75 mila euro.
Rimborso del credito
Il piano di ammortamento può estendersi per 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Tuttavia nel caso in cui il richiedente abbia già compito 65 anni di età alla data di presentazione della domanda non è possibile superare i 15 anni di durata.
Presentazione della domanda
Le domande per i mutui Inps per prima casa devono essere inviate esclusivamente online, facendo attenzione ad allegare tutti i documenti richiesti (le domande incomplete sono rigettate anche se il richiedente risponde ai requisiti). L’utente deve disporre del Pin online, fornito dall’Inps, e utilizzare i servizi online del portale Inps (inps.it).
Le istanze possono essere inviate dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre di ogni anno. Tutte le domande complete e aderenti ai requisiti vengono prese in considerazione e accolte tenendo conto della disponibilità economica quadrimestrale della Direzione Regionale competente.
In caso di fondi non sufficienti ad accettare e finanziare tutte le richieste di mutuo viene stilata una graduatoria, prendendo come criteri principali il reddito dei richiedenti e la composizione del nucleo familiare.
Sospensione e rinegoziazione del mutuo
Il Regolamento Mutui Inps prevede inoltre la possibilità per il mutuatario di richiedere la sospensione o la rinegoziazione del mutuo. Opzioni che però possono essere sfruttate solo da soggetti che si trovano in situazioni di morosità incolpevole.
A partire dal 1° ottobre 2015 (data in cui è entrato in vigore il nuovo Regolamento Mutui Inps) infatti l’Inps prevede la costituzione di una specifica Commissione. Delegazione che dovrà valutare le istanze di sospensione e di rinegoziazione dei mutui presentate dai mutuatari che si trovano in difficoltà e non riescono più a rimborsare regolarmente il finanziamento.
Quando è possibile
Ma in quali situazioni si parla di morosità incolpevole? Il Regolamento Mutui Inps individua diversi casi di morosità incolpevole tra cui ricordiamo:
- involontaria perdita del posto di lavoro del mutuatario oppure del coniuge;
- malattia del mutuatario o del coniuge, tale da causare una riduzione della capacità economica, dopo un periodo di aspettativa senza assegni o in seguito a un taglio della retribuzione;
- decesso del beneficiario del mutuo o del coniuge;
- separazione giudiziale del beneficiario del finanziamento, a condizione però che sia avvenuta entro due anni dalla richiesta di sospensione o rinegoziazione del mutuo;
- ricoveri ospedalieri e spese mediche chirurgiche avvenuti in seguito a una malattia o ad un infortunio di un soggetto facente parte del nucleo familiare del mutuatario, a condizione che siano avvenute entro due anni dalla domanda.
Le istanze di rinegoziazione e sospensione devono essere presentate alla direzione provinciale dell’Inps competente per territorio.