Mutui fissi o variabili: cosa conviene e quale scegliere nel 2017

Cosa è meglio tra mutui fissi o variabili? Questa domanda è nei pensieri di chiunque sottoscriva un finanziamento per l’acquisto della casa. Ecco le indicazioni che ti serviranno per scegliere in sicurezza.

Meglio mutuo fisso o variabile: cosa sapere prima di scegliere

Chi si chiede se siano meglio i mutui fissi o variabili deve sapere che non esiste una risposta univoca al proposito. Tutto dipende infatti dalla situazione economica del singolo mutuatario.

Di certo c’è che ci siamo appena lasciati alle spalle un anno, il 2016, che ha fatto registrare degli ottimi tassi. I valori in questione hanno raggiunto i minimi storici, contribuendo all’aumento di richieste di accesso al credito.

Tale quadro ha iniziato a cambiare già dall’estate scorsa, con l’aumento dell’Eurirs di diversi punti base. Il segno più in questione non deve però preoccupare. Secondo quanto affermato dagli esperti, ancora per i prossimi due anni i tassi rimarranno favorevoli anche grazie al Quantitative Easing.

Questo quadro, che deve essere completato citando il leggero aumento degli spread, rende il tasso fisso una scelta conveniente. Il motivo? Prima di tutto la certezza della rata nel corso del tempo.

Mutuo fisso o variabile: un esempio concreto

 

Per capire se convengono di più i mutui fissi o variabili niente è più efficace di un esempio concreto. Per farlo ipotizziamo la richiesta di un mutuo di 150.000€ per l’acquisto della prima casa.

L’immobile in questione ha un valore di 180.000€ e il cliente è un impiegato che guadagna 1.800€ al mese. Tenendo conto di un piano di 20 anni a tasso fisso esaminiamo la proposta di Intesa Sanpaolo. In questo caso a carico del cliente ci sarebbe una rata mensile di 932,86€. Il tasso corrisponde al 4,30% e il TAEG al 4,58%.

Le spese d’istruttoria e gli oneri di perizia, invece, sono pari a 900 e 320€. Come cambierebbero le cose con un tasso variabile? In tal caso la spesa mensile calerebbe notevolmente, arrivando a 771,460€.

Mutuo variabile o variabile con CAP: pro e contro

Andiamo più a fondo della questione mutui fissi o variabili soffermandoci sulla seconda opzione e, in particolare, sulla differenza tra mutuo a tasso variabile e mutuo a tasso variabile con CAP. Nel secondo caso è presente un tetto oltre al quale l’interesse non può andare.

Al primo impatto può sembrare una soluzione molto vantaggiosa. Bisogna però andare oltre, in quanto l’applicazione del CAP ha dei costi che l’istituto di credito carica sulle spese accessorie.

Sottoscrizione mutuo: cosa controllare prima di scegliere l’istituto di credito

Dopo aver dato queste indicazioni di massima relative alla scelta tra mutui fissi o variabili possiamo ricordare l’importanza di controllare il TAEG. Questa voce di spesa raccoglie infatti i principali costi del finanziamento e confrontarla di volta in volta è un modo per capire quali prodotti convengono di più.

 

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