Guida ai finanziamenti per imprenditoria femminile
Nel giugno del 2014 è stato definito un protocollo d’intesa da parte dell’ Associazione bancaria italiana, Dipartimento per le Pari opportunità, Ministero dello Sviluppo economico, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane. Misura tesa a favore l’accesso al credito per l’ imprenditoria femminile e delle lavoratrici autonome.
Arrivato alla sua naturale scadenza a dicembre 2015, il protocollo è stato prorogato per due anni e sarà quindi attivo fino al 31 dicembre 2017. L’intento del piano è assicurare alle piccole e medie imprese che hanno una prevalente partecipazione femminile e alle lavoratrici autonome finanziamenti bancari e garanzie pubbliche. Con l’aderenza al protocollo le banche andranno a individuare le risorse dei budget finanziari da deputare all’iniziativa.
Gli interventi previsti
Ma come funziona nella pratica il protocollo imprenditoria femminile? Quali i piani di intervento? Sono coinvolte, in modo particolare, tre linee di intervento:
- “Investiamo nelle donne”, per il finanziamento di nuovi investimenti, materiali o immateriali, e per lo sviluppo dell’attività di impresa o della libera professione;
- “Donne in start-up”, per favorire la nascita di nuove imprese o l’avvio della libera professione;
- “Donne in ripresa”, per sostenere le imprese e le lavoratrici autonome in situazioni di difficoltà economica a causa della crisi.
Per i finanziamenti concessi verrà fornita la garanzia della Sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità”, del Fondo di garanzia per le PMI in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile o di altre eventuali garanzie, pubbliche o private.
Alla beneficiario viene fornita inoltre la possibilità di sospendere il rimborso dei finanziamenti, per un periodo massimo di 12 mesi. Opzione che però è percorribile solo nell’eventualità che si verifichi una delle seguenti situazioni:
- maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;
- grave malattia della lavoratrice, del convivente o dei figli;
- grave malattia di un genitore o di parenti o affini entro il terzo grado.
Finanziamenti agevolati per donne imprenditrici
Oltre ai finanziamenti erogati nell’ambito del protocollo d’intesa possiamo trovare anche altre agevolazioni dedicate all’ imprenditoria femminile. Sono diversi infatti gli enti pubblici che pubblicano bandi per l’accesso al credito o agevolazioni analoghe.
A tal proposito è necessario fare riferimento alla Legge 215/92. Normativa che stabilisce le condizioni per l’accesso ad agevolazioni dedicate alle imprese composte prevalentemente da donne.
Possono accedere ai bandi esclusivamente le imprese, le aziende e società che soddisfano i requisiti fissati dalla suddetta legge. Nello specifico:
- le imprese devono avere meno di 50 dipendenti e un fatturato non superiore a 7 milioni di euro;
- per le imprese individuali il titolare deve essere una donna;
- le società di persone e le cooperative devono vantare una partecipazione al femminile superiore al 60%;
- per le società di capitali, le quote di partecipazione al capitale devono appartenere a donne per almeno i due terzi.
Nell’ambito delle agevolazioni imprenditoria femminile introdotte con la Legge n. 215/92 troviamo diverse tipologie di interventi. Si va dai finanziamenti a fondo perduto ai prestiti a tasso zero. Non solo. È possibile anche ottenere agevolazioni per l’avvio dell’attività che consentono di sostenere i costi legati alla nascita dell’impresa.
Le donne che desiderano diventare imprenditrici possono inoltre ottenere prestiti a condizioni agevolate sfruttando il Fondo di Garanzia messo a disposizione dallo Stato. Si tratta di una forma di garanzia pubblica che consente di ottenere denaro anche in assenza di garanzie proprie.
Agevolazioni per autoimpiego Invitalia 2017
Come già accennato, i sostegni all’ imprenditoria femminile possono essere concessi da diversi enti. Non è quindi possibile fare un elenco di tutti i bandi dedicati alle donne imprenditrici o aspiranti tali.
A tal proposito è necessario fare riferimento ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. È a questo ente che sono affidati diversi progetti di investimento, tra cui appunto quelli per la nascita e il sostegno delle cosiddette imprese rosa.
Gli aiuti forniti da Invitalia sono molto importanti, in termini di numeri. Basti pensare che nel corso del 2016 Invitalia ha finanziato 2.184 le nuove imprese di cui il 43% a maggioranza femminile. Finanziamenti che sono stati concessi attraverso quattro bandi gestiti da Invitalia:
- Selfiemployment;
- Nuove Imprese a Tasso Zero;
- Smart&Start;
- l’Autoimpiego.
Ma come funzionano le agevolazioni Invitaila? Iniziamo parlando del progetto Autoimpiego. Si tratta di un pacchetto di agevolazioni che ha lo scopo di aiutare quanti desiderano avviare una piccola attività imprenditoriale.
I pacchetto comprende tre forme di incentivi:
- Microimpresa;
- Lavoro autonomo;
- Franchising.
Nel 2015 Invitalia ha chiuso lo sportello per la presentazione delle domande alle agevolazioni Autoimpiego. Nel corso del 2016 però sono state ammesse ai finanziamenti alcune imprese le cui richieste erano rimaste in sospeso. Per il momento però non è prevista la riapertura dello sportello, ma solo la valutazione di domande ancora in sospeso.
Finanziamenti per le donne imprenditrici
Mentre le agevolazioni concesse nell’ambito del progetto Autoimpiego sono state bloccate, le donne imprenditrici hanno la possibilità di ottenere denaro utilizzando uno degli altri strumenti affidati ad Invitalia. La prima offerta che prendiamo in esame è quella di SELFIEmployment.
Progetto di investimenti gestito da Invitalia che sfrutta un Fondo attivato nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, supervisionato dal Ministero del Lavoro. È prevista la concessione di prestiti a tasso zero con somme che vanno da un minimo di 5 mila a un massimo di 50 mila euro.
I beneficiari sono i ragazzi fino a 29 anni che rientrano nella categoria dei NEET. In altre parole, ai fini dell’accesso al credito è necessario che il richiedente sia disoccupato e non risulti impegnato in percorsi di studio o di formazione.
Nuove imprese a tasso zero invece è l’incentivo dedicato ai giovani con meno di 35 anni e alle donne che desiderano avviare un’attività imprenditoriale. È prevista la concessione di finanziamenti a tasso zero che consentono di coprire fino al 75% delle spese ammissibili. Sono ammessi progetti d’impresa con spese fino a un massimo di 1,5 milioni di euro.
Chiudiamo il nostro approfondimento sulle agevolazioni imprenditoria femminile parlando di Smart&Start Italia. Si tratta di un progetto che sostiene la nascita e lo sviluppo delle startup innovative. Sono ammesse all’agevolazione le Start up che hanno progetti compresi tra un minimo di 100 mila e un massimo di 1,5 milioni di euro.
I beneficiari hanno la possibilità di ottenere un mutuo a tasso zero con il quale coprire le spese d'investimento e dei costi di gestione. È prevista la concessione di un mutuo a tasso zero con il quale sostenere fino al 70% dell’investimento totale. Nel caso in cui la startup sia costituita solo da donne la percentuale di finanziamento sale fino all’80%.
Per le Start up con sede nel sud Italia è prevista anche la concessione di un contributo a fondo perduto. Questo avrà un importo pari al 20% del suddetto mutuo. Possono ottenere le somme a fondo perduto imprenditoria femminile esclusivamente le imprese che hanno sede in una delle seguenti regioni:
- Molise
- Basilicata
- Abruzzo
- Campania
- Calabria
- Puglia
- Sicilia
- Sardegna