Prestiti a liberi professionisti e titolari di Partita Iva
Fino a pochi anni fa quanti erano titolari di Partita Iva incontravano difficoltà nell’accesso al credito. Non potendo contare su una busta paga, ossia su un reddito fisso dimostrabile, erano infatti considerati soggetti ad alto rischio di insolvenza. Oggi invece chiedere un prestito con Partita Iva è diventato molto semplice.
Con l’aumento delle richieste di prestito da parte di autonomi e liberi professionisti gli istituti di credito hanno adeguato la propria offerta. Quasi tutti gli istituti infatti erogano prestiti che sono accessibili anche a chi non dispone di un reddito fisso, come una pensione o uno stipendio. Un fenomeno legato anche all’incremento della nascita di Partite Iva.
Possiamo dire che oggi chiedere un prestito con Partita Iva non è molto diverso da presentare una domanda per un prestito su cessione del quinto dello stipendio. I prestiti per i lavoratori autonomi infatti non si differenziano molto dai tradizionali finanziamenti.
Le garanzie
Per quanto attiene le garanzie da presentare, gli autonomi o liberi professionisti che desiderano ottenere un finanziamento devono presentare in sede di domanda un documento attestante il proprio reddito. Documento che può essere sia il Modello Unico che il Modello 730.
In caso di prestiti con importi molto elevati è possibile che la banca richieda anche il Modello Unico dell’anno precedente. Solo in alcuni casi invece è richiesta la presenza di un garante. Un soggetto coobbligato che si impegna a rimborsare le rate in caso di inadempimento da parte del beneficiario.
Nel caso in cui il lavoratore che presenta la domanda di finanziamento sia segnalato come cattivo pagatore nelle liste Crif è necessario ricorrere ai prestiti cambializzati.
Si tratta di prodotti basati sull’utilizzo di cambiali che consentono l’accesso al credito anche a coloro che altrimenti difficilmente riuscirebbero ad ottenere un finanziamento. Ovviamente, la presenza delle cambiali implica un elevato rischio per il beneficiario. in caso di insolvenza infatti quest’ultimo rischia di vedersi ipotecare i beni di proprietà.
Quando si parla di chiedere un prestito con Partita Iva cambializzato solitamente si fa riferimento a cattivi pagatori e protestati. Soggetti che, non potendo contare su un reddito fisso, non possono richiedere la cessione del quinto. Formula solitamente utilizzata dai lavoratori dipendenti che si trovano in situazioni di questo tipo.
Chi eroga prestiti autonomi 2017
Come accennato nelle righe precedenti, sono molti gli istituti di credito che offrono prestiti a titolari di Partita Iva e liberi professionisti. Tra le proposte più interessanti dell’attuale panorama prestiti troviamo quella messa a punto da Unicredit. L’istituto ha messo a punto delle specifiche soluzioni di finanziamento dedicate ai liberi professionisti che desiderano ottenere liquidità.
Valore Professioni è il progetto di Unicredit realizzato in collaborazione con Confprofessioni. L’obiettivo è quello di fornire un sostegno economico a chi si muove nel mondo delle libere professioni.
Il progetto prevede un plafond totale pari a 500 milioni di euro. Fondo che è suddiviso tra diversi prodotti. Oltre ai tradizionali finanziamenti infatti è possibile richiedere anche un anticipo sulle parcelle, in relazione alle prestazioni erogate, oppure un anticipo su crediti e contratti.
Tra le banche e finanziarie che erogano prestiti per liberi professionisti e titolari di P.I. ricordiamo anche Findomestic. La finanziaria online concede prestiti personali con importi fino a 60 mila euro, accessibili anche ad autonomi e professionisti.
Al momento quanti sono interessati a chiedere un prestito con Partita Iva possono sfruttare la promozione Findomestic in corso. Fino al 28 settembre 2017 è possibile ottenere 15 mila euro da rimborsare con un tasso di interesse agevolato.
L’offerta prevede infatti un piano di rimborso che si estende per 96 mesi con rate mensili da 195 euro l’una. Complessivamente quindi il beneficiario si trova a dover rimborsare 18720 euro. Per quanto riguarda i tassi d’interesse agevolati, Tan e Taeg sono fissi rispettivamente al 5,70% e al 5,86%.