Calcolo buonuscita Inpdap: quali sono i parametri di riferimento?
L’indennità di buonuscita corrisponde al denaro erogato a favore del lavoratore quando questo finisce il servizio. A distanza di cinque anni dal momento in cui sorge, il diritto alla buonuscita è prescritto, e ciò è valido sia per gli iscritti che per i relativi superstiti. La prescrizione può risultare interrotta da parte di qualunque atto dell’interessato operato nei confronti dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici o all’amministrazione di appartenenza.
Chi sono i beneficiari del calcolo buonuscita Inpdap?
Si tratta di una misura pensata per i lavoratori iscritti al fondo di previdenza per dipendenti civili e militari dello Stato, gestito dall’Inps Gestione Dipendenti Pubblici. I lavoratori devono essere stati assunti con un contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000, e che hanno concluso il rapporto di lavoro e quello previdenziale con l’Inps Gestione Dipendenti Pubblici con almeno un anno di iscrizione.
Il personale che è stato assunto con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000, invece, prevede l’applicazione del trattamento di fine rapporto, fatta eccezione del personale non contrattualizzato.
Calcolo liquidazione buonuscita Inpdap: come si determina?
L’entità della cifra da erogare è definita moltiplicando un dodicesimo dell’80% della retribuzione annua lorda percepita alla cessazione dal servizio, inclusa la tredicesima mensilità, per il numero degli anni utili.
È considerato come anno intero la frazione di anno superiore a sei mesi, mentre quella inferiore a tale lasso di tempo è trascurata.