Mutui Inpdap figli dipendenti statali: come funzionano?

Mutui Inpdap figli dipendenti statali: come funzionano? I dipendenti pubblici e i loro familiari che vogliono procedere con l’acquisto della casa mediante mutuo ipotecario hanno una grande chance: le linee di credito Inpdap. Quali sono le loro caratteristiche?

A partire dalla fine del 2013 i mutui Inpdap sono più facili da conseguire, un’opportunità che non interessa più solo i dipendenti pubblici ma anche i loro figli, a condizioni che questi facciano parte di un differente nucleo familiare. Non solo. Sono stati recentemente introdotti dei prestiti quadriennali, precedentemente aboliti, mentre i prestiti triennali non prevedono più il tetto massimo di 8.000 euro.

 

La richiesta dei mutui Inpdap per la prima casa riguarda, in modo esclusivo, i dipendenti statali a tempo indeterminato e determinato oppure i pensionati con almeno tre anni di anzianità. Si può richiedere l’erogazione dell’investimento per un immobile non di lusso che sia ubicato sul territorio nazionale.

In modo specifico sono coinvolte le categorie catastali: A2, A3, A4, A5, A6 e A7. È fondamentale inoltre che nessuno dei familiari più stretti disponga di una casa di proprietà a meno di 100 Km dal Comune in cui sorge l’immobile per cui è richiesto il prestito.

Mutui Inpdap figli dipendenti statali: Qual è la tipologia di mutuo? I mutui per la prima casa possono raggiungere i 300mila euro, non superando in ogni caso il valore dell’immobile. Il piano di rimborso, invece, va da un minimo di 10 a un massimo di 30 anni.

 

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