Estinzione anticipata del mutuo, la Direttiva Ue
Adusbef e Federconsumatori lanciano l’allarme: torna la penale su estinzione anticipata del mutuo. La direttiva europea del 4 febbraio 2014, che dovrà essere introdotta nel nostro Paese, sotto forma di decreto, entro il 21 marzo 2016, ripristina “un indennizzo equo e obiettivo” per le banche nell’eventualità di estinzione anticipata del mutuo.
Il passaggio in oggetto è riportato nell’articolo 25 della direttiva Ue, che, secondo le associazioni a tutela dei consumatori, danneggerebbe i diritti dei mutuatari. Un intervento di armonizzazione che si traduce in un passo indietro di otto anni.
Si tratta di una penale che va a colpire quanti scelgono di far fronte ai debiti contratti prima della scadenza teorica del finanziamento. Un tributo ai danni dei pagatori più responsabili.
Penale estinzione anticipata del mutuo, niente surroga
Le commissioni legate all’estinzione anticipata del mutuo sono state eliminate nel nostro Paese con il processo di liberalizzazione del 2007. La loro reintroduzione potrebbe determinare il collasso del mercato surroghe, intervento che consente il trasferimento del proprio mutuo presso un nuovo istituto bancario che presenta condizioni di convenienza.
Un brutto colpo per l’intero comparto mutui. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, le surroghe costituiscono circa il 60% dei mutui erogati, merito dell’assenza di costi previsti dalla portabilità dell’ipoteca. Se dovesse essere approvato il decreto europeo, vi sarà sicuramente una importante contrazione delle richieste per questo genere di prodotti finanziari.
Come recepirà la direttiva il Governo?
Adesso la decisione spetta al Governo. I margini di interpretazione della direttiva Ue sono davvero contenuti, perché si fa esplicito riferimento alle commissioni. D’altra parte il rischio di un collasso del mercato mutui è consistente. A ciò si aggiunge la negazione dei diritti di cui godono al momento i consumatori e che rappresentano uno stimolo alla competitività del mercato.
La surroga spinge infatti le banche ad adeguarsi alla riduzione dei tassi determinata dalle recenti politiche monetarie della Banca Centrale Europea. I clienti possono quindi scegliere di affidarsi a un nuovo istituto bancario senza sostenere alcun costo e andando a modificare sia il tasso che la durata del mutuo, così da disporre di una rata più sostenibile.
La prevedibile conseguenza della pubblicazione del decreto Ue è un ulteriore aumento delle domande di surroga e delle estinzioni anticipate. Molti mutuatari, ancora incerti se sfruttare o meno le opportunità presentate dal mercato, saranno adesso portati a una scelta definitiva.
Resta da capire, a parte l’influente lobby bancaria, a chi davvero conviene il balzello sull’estinzione. Il mercato mutui sembra andare su un’altra direzione, come del resto le aspettative dei consumatori. Riuscirà il Governo a risolvere l’impasse? Nei prossimi mesi conosceremo la risposta.